Ho letto più e più volte questo romanzo, ovviamente, e ogni volta venivo sorpreso da qualche spunto nuovo di riflessione o da qualche scorcio narrativo emozionante. Ora che le presentazioni si susseguono e sempre nuovi personaggi ne parlano, mi accorgo che ciasuno di loro riesce a portare a galla ancora nuovi aspetti che aprono ancora nuove chiavi di lettura.
Sembra banale e forse anche un po’ sciocco che l’editore si mostri stupito di fronte alla bellezza della sua ultima opera pubblicata; non mi vergogno a farlo perché Andrea Carli era veramente una grande persona che sta pian piano emergendo dalla cortina di riservatezza che lui stesso si era creato intorno, da vivo, forse per proteggere il doloroso ricordo dell’esperienza vissuta nei campi di concentramento, forse per riguardo e rispetto verso la sua arte, nella quale riusciva ad esprimere a pieno la profondità e la richezza della sua anima.
Il suo sorriso in quella foto che ho voluto inserire nella bandella di copertina racchiude probabilmente molto di lui.
96 pagine ricche e dense, mai banali, semplici, discrete, mai sensazionalistiche, si leggono in un sorso, ma restano dentro e lasciano il segno.
Un’ottima lettura anche per le scuole.
Un bellissimo soggetto cinematografico.
