La Metamorfosi dei Papaveri
Perché leggerlo?
È scritto bene, stile scorrevole, trama accattivante e già per questo è una lettura piacevole e non fa venire mal di testa.
È un giallo, un po’ politico, un po’ scientifico, sul filo della verosimiglianza tra ciò che è e ciò che ancora non è, ma potrebbe essere.
È una denuncia verso una situazione politica e sociale (la crisi israelo-palestinese) ormai incancrenita nei decenni che provoca solo sofferenza, povertà e morte.
È una provocazione etico/morale sulla possibilità di intervenire sul carattere delle persone per modificarne il comportamento sociale.
È un inno alla Empatia, come massima espressione della sociabilità umana e come rimedio ai conflitti della società contemporanea.
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Un thriller politico ambientato nel contesto del conflitto israelo-palestinese.
In un futuro non troppo lontano, la scienza e le nuove frontiere della epigenetica diventano strumenti per sconfiggere violenza e odio, e favorire quel processo di pace atteso da decenni.
Gli scenari sociopolitici e i progressi delle neuroscienze si intrecciano in un mosaico che lascia costantemente il lettore in equilibrio tra realtà oggettiva e verosimiglianza di ciò che ancora non è, ma che potrebbe essere.
Nella narrazione l’autore non perde occasione per esprimere l’amore e la nostalgia per la sua terra natale.
Ugualmente ribadisce la sua profonda convinzione a sostegno delle più elementari ragioni della non-violenza e della pacifica convivenza tra i popoli.
Tutto il suo vissuto, la sua sensibilità e la sua profonda umanità vivono in questo romanzo.
Il volume contiene un’appendice di sintesi storica sulla crisi isreaelo-palestinese.